Pasqua, a Caporciano si è ripetuta la suggestiva “Ora del popolo”
CAPORCIANO – A Caporciano (L’Aquila) si è ripetuta la suggestiva “ora del popolo”, un rito antico carico di fascino che sopravvive ai tempi moderni e si svolge nel giorno di Pasqua, quest’anno raccontato da un video reportage realizzato da Giovanni Sfarra.
I fedeli, alle 5 del mattino, trasportano la statua della Madonna Addolorata insieme ai 7 candelabri dalla chiesa della Congrega fino alla chiesa di San Benedetto attraverso la scala interna in pietra che mostra dei particolari avvallamenti dovuti all’usura dei tanti fedeli che nei secoli l’hanno utilizzata.
Solo al priore della Confraternita è consentito di rimanere vicino alla Madonna contornata dai 7 candelabri, durante l’ora vengono intonati dai presenti canti antichi come lo stabat Mater, la Desolata e viene recitato il Santo Rosario.
Un appuntamento che conclude la settimana santa, che come in molti piccoli centri dell’Abruzzo, anche nel borgo della Piana di Navelli inizia con la domenica delle palme.
Durante l’ora del popolo, dalle 5 alle 6 del mattino, la chiesa è completamente al buio a simboleggiare il buio delle tenebre e del dolore per la morte di Gesù e la zona presbiteriale è completamente coperta da un telo nero.
Finita l’ora del popolo la luce comincia a squarciare le tenebre, inizia così il rito della resurrezione del Cristo. Il parroco si prepara a celebrare la santa messa; al momento della preghiera del “Gloria” il telo nero che copriva l’altare comincia pian pano ad aprirsi, si intravedono piccole luci e pian piano, dalla parte retrostante l’altare, il sepolcro del Cristo comincia ad aprirsi, di fianco è posizionata la Madonna ancora ammantata di nero.
La tenda nera è ormai quasi del tutto aperta, le luci cominciano ad essere sempre più forti e dal sepolcro appare Gesù finalmente Risorto.
Il Cristo pian piano sale fino ad apparire agli occhi dei fedeli che hanno il cuore ricolmo di gioia per la sua resurrezione.
La Madonna Addolorata che fino a quel momento aveva dato le spalle ai fedeli lascia il suo mantello nero e rivolge il suo sguardo sereno ai presenti, mostrando il suo meraviglioso abito celeste. Cristo è finalmente risorto. Una gioia immensa pervade tutta la chiesa, il suono delle campane a festa, le marce intonate dalla banda ed i canti tradizionali del coro parrocchiale annunciano a tutti la Pasqua di resurrezione.
La commozione è visibile sui volti dei tanti devoti che portano in processione per le caratteristiche vie di Caporciano Gesù risorto e la Madonna fino a raggiungere di nuovo la chiesa della Congrega.
Gli accoliti si inginocchiano davanti alle due statue facendosi il segno della croce e poi si dirigono verso il parroco per ricevere la benedizione.
Suggestivo è anche il rientro del Cristo Risorto e della Madonna nella chiesa della Congrega poiché il coro parrocchiale intona magistralmente il “Te Deum”, originariamente “Te Deum laudamus”, inno cristiano cantato come ringraziamento durante alcune solennità in particolare la mattina di Pasqua e il 31 dicembre per ringraziare l’anno appena trascorso.
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