Agricoltura 28 Mar 2023 08:55

NUOVA PAC, AGRICOLTORE DENUNCIA BUROCRAZIA ASFISSIANTE, TAGLI AI CONTRIBUTI E RITARDI NELLE EROGAZIONI

NUOVA PAC, AGRICOLTORE DENUNCIA BUROCRAZIA ASFISSIANTE, TAGLI AI CONTRIBUTI E RITARDI NELLE EROGAZIONI

CEPAGATTI – Burocrazia asfissiante, erogazioni dei contributi a singhiozzo e con ritardi incredibili e nella nuova Politica agricola comune (Pac) contributi ridotti all’osso. Lo denuncia Dino Rossi, imprenditore da sempre in prima linea a difesa del mondo agricolo, dopo quanto emerso dall’incontro di ieri a Cepagatti (Pescara) su “strategie e strumenti a supporto dell’agricoltura” organizzato da LiberiAgricoltori e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Angelo Frascarelli presidente di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ed Emanuele Imprudente, assessore regionale all’Agricoltura.

“Se in passato ad un ragazzo non piaceva la scuola, magari aveva nelle vene sangue contadino o di un allevatore, abbandonava gli studi per dedicarsi alla vita agricola riuscendo con le sue doti innate a ricavare reddito per la sua famiglia, tutto basato su una laurea sul campo”, rileva Rossi. “Oggi è tutto cambiato, anche se hai talento, il mercato e le condizioni territoriali, la politica latente e la mancanza di rappresentanza ai tavoli di concertazione non ti permettono di avere un reddito sufficiente per tirare avanti e si è costretti ad accedere ai fondi comunitari per poter sopravvivere, ma i giovani imprenditori di oggi devono essere laureati o diplomati per conoscere e comprendere la nuova Pac!”.

“Ascoltando l’intervento di Frascarelli”, osserva Rossi, “si capisce che gli imprenditori agricoli devono fare i compitini dettati da personaggi incompetenti che non sanno che la terra si trova molto in basso, calpestano quello che agricoltori e allevatori hanno imparato sul campo a proprie spese”.

Secondo Rossi servivano riunioni preliminari che permettessero ai decisori di ascoltare le esigenze delle imprese prima di “andare a Bruxelles e puntare i piedi a tutela dell’agricoltura italiana, ma purtroppo ci sono associazioni di categorie impegnate a contare i panettoni di Natale, ed ecco le conseguenze”.

“Gli imprenditori storici, quelli prossimi alla pensione, possono morire di fame”, denuncia Rossi, “perché i titoli, che sono stati quasi tutti equiparati, avranno un valore di 165 euro per ettaro, che non bastano neanche per pagare il canone irriguo”.

Rossi torna infine a contestare l’eccessiva superficie dell’Abruzzo sottoposta a vincoli ambientali e la fauna selvatica senza controllo che distrugge i raccolti.


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