A CAPESTRANO I B&B NASCONO SULLA SCIA DEL CUORE: META DI UN FLORIDO TURISMO TEDESCO

CAPESTRANO – La difficile fase del post Covid-19 non coglie impreparati i gestori dei Bed and Breakfast di Capestrano (L’Aquila), i quali sono in piena ripartenza, mostrando un atteggiamento attento alle nuove misure igienico-sanitarie imposte dall’emergenza e, al contempo, propositivo, per continuare a garantire un servizio di qualità a tutti coloro i quali avranno piacere di soggiornarvi.
Le strutture ricettive nel borgo del Guerriero proliferano e addentrandosi nella zona di San Martino, svetta in cima ad una collina la Country House Nonno Lorenzo di Elide Gelsomini. Grazie alla spinta del figlio Micheal, è stato ristrutturato il vecchio casale dei nonni, eretto nel 1825, quando apparteneva ancora alla famiglia Carli.
Sei camere con 21 posti letto, dotati di ogni comfort. Inoltre, i titolari sono stati in grado di riprendere la coltivazione dei terreni, utilizzando una parte di strumenti agricoli tramandati di generazione in generazione.
La clientela che passa per questo posto incantevole proviene dalla Russia, dal Sudafrica e dalla Germania.
“Grazie alla presenza di una camera adibita a persone con disabilità motorie, ho potuto ospitare un gruppo impegnato nelle immersioni al lago di Capodacqua”, racconta la proprietaria a Virtù Quotidiane, precisando che “in condizioni normali avremmo riaperto qualche mese prima, ma ciò non ci ha fermato a prendere le prime prenotazioni e al momento siamo già in overbooking”.
La struttura si presta, peraltro, all’affitto delle sale (interna ed esterna) e del giardino, per l’organizzazione di eventi privati.
Se ci si sposta verso Capodacqua, si trova l’omonima azienda agrituristica biologica di Maria Teresa Fontecchio e Alfredo Ursini. Dopo un passato lavorativo dedito alla famiglia e alla coltivazione diretta, quindici anni fa, la signora Maria Teresa, in accordo con il figlio, ha scelto di orientare la propria vita professionale alla ristrutturazione di quella che era l’abitazione dei suoi genitori dal 1933, per renderla un’azienda biologica.
All’interno si trovano mini appartamenti dai 4 ai 6 posti. Durante il soggiorno, oltre a rilassare corpo e spirito in questa oasi di pace, “si ha l’occasione di far avvicinare i bambini ad un contatto più diretto con la natura, mostrando loro ulteriori attività condotte da noi stessi, come l’allevamento di cento mucche marchigiane e la coltivazione del fieno e di vari tipi di farina, come orzo, mais e avena”, spiega la proprietaria.
Tra i clienti più intraprendenti comitive tedesche, amanti di lunghi itinerari a piedi, che restano incantate dinanzi all’esplosione d’oro dei cespugli di ginestra odorosa, tipica della zona.
Nei pressi della sorgente di Presciano, c’è La Fattoria di Maria Giuseppina Beber e Fernando Lerza. Ha un grado di ospitalità che esprime immediatamente la nota distintiva: prima ancora di un servizio ottimale, i proprietari amano trasmettere ai propri clienti quel senso di famiglia e di umanità di cui è permeata l’intera struttura.
Pertanto, non c’è da stupirsi se non occorre loro un sito web di riferimento, riuscendo ad avere un notevole flusso turistico grazie al solo passaparola. Riconoscono come “un giusto compromesso tra rapporto qualità-prezzo e libertà di avere un appartamento ad uso esclusivo ci ha permesso di avere clienti fidelizzati sin dal primo anno di apertura, accattivandoci la loro simpatia”.
È stato il primo B&B situato a Capestrano ad aprire nel 2006, grazie alla decisione del figlio di voler riqualificare un’abitazione già esistente di loro proprietà. “La conversione è stata fatta in onore del ricordo dei nonni”, raccontano in quello che oggi è un soggiorno “dove si sedevano a mungere a mano”.
Tutte le strutture sono ideali per vacanze di singoli, coppie, famiglie e gruppi di amici.
Coloro i quali hanno effettuato prenotazioni per le prossime settimane godranno sonni tranquilli in un ambiente sanificato ad hoc e riceveranno un servizio colazione ancora più accurato, evitando così qualsiasi tipo di contaminazione, come da disposizioni governative.
È evidente che la posizione geografica in cui si trova il comune di Capestrano è strategica per lo sviluppo del turismo, tanto più che la zona è fulcro di molteplici attività sportive, come le immersioni subacquee, le escursioni a cavallo e in bicicletta e, infine, quelle in canoa nelle acque cristalline del fiume Tirino.
Il borgo di Capestrano è ad un’altitudine di 465 metri e lo abitano 886 persone, animate da grande spirito di iniziativa e forte senso di appartenenza. Ad avvolgerlo è la Valle del Tirino, dove è stato rinvenuto il Guerriero di Capestrano, capolavoro dell’arte italica del VI secolo avanti Cristo raffigurante un guerriero piceno.
La piazza principale, dominata dal Castello Piccolomini risalente al 1485, potrebbe essere tra le prime di questi tempi a trasformarsi in un salotto en plain air, divenendo una grande zona pedonale sulla quale si affacciano le attività commerciali presenti.
In tal modo, non solo si rispetterebbero le nuove norme di distanziamento sociale ma si incrementerebbe anche la vivacità che contraddistingue questo luogo, grazie ad una maggiore disponibilità di posti a sedere.
Le realtà visitate potrebbero essere l’opportunità per regalarsi del tempo ben speso in termini di ristoro e per respirare da vicino la storia di San Giovanni, il noto Santo guerriero, visitando l’intero paese e le zone verdi limitrofe.
I viaggiatori più curiosi potranno toccare con mano la professionalità e la dedizione dei titolari delle strutture, che della loro scelta lavorativa hanno fatto un stile di vita. Giorgia Roca
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