Cronaca 13 Apr 2022 19:42

ALLA SCOPERTA DELLO STORICO PANE DI PRATA, DALL’IMPASTO ALLA COTTURA

L’AQUILA – Dove secoli fa sorgeva Peltuinum, la città italica dei Vestini edificata al centro di un pianoro spettacolare circondato dal massiccio del Gran Sasso, la Maiella e il Sirente, dove l’acqua fresca e pura della montagna appenninica sgorga ininterrottamente dalle fontane, è qui, alle porte del borgo medievale di Prata d’Ansidonia (L’Aquila), che nasce il pane di Prata.

Virtù Quotidiane lo racconta attraverso un viaggio inedito, notturno, alla scoperta del procedimento di preparazione dell’impasto, dalla lievitazione al taglio delle pagnotte, fino alla cottura.

È passato più di mezzo secolo da quando, nel lontano 1969, l’intraprendente Bruno Chelli, fondatore di terza generazione dello storico panificio, decide di apprendere i primi rudimenti della panificazione. Un’arte tramandata dal suo bisnonno Sabatino, titolare del primo e unico forno comunitario del paese, dove, per usanza, anche i compaesani avevano la possibilità di cuocere ognuno il suo pane.

Bruno riprende le tradizioni contadine per fare un pane con gli stessi grani, le farine grezze, integrali, le più salutari, e lo fa avvalendosi dei preziosi consigli delle massaie del borgo. Quello di Prata diventerà così uno dei pani più apprezzati della conca aquilana e dell’Abruzzo, tanto da ricevere in esclusiva per il famoso “pane del contadino” i prestigiosi due pani della guida Pane e Panettieri d’Italia del Gambero Rosso.

Una storia scandita da impegno, tenacia, passione, conoscenza, dedizione, decine di dipendenti, tutte donne, impegnate ogni notte a preparare gli impasti, non solo per i diversi tipi di pane, ma anche per le pizze, i biscotti, e poi le tradizionali ferratelle aquilane, grissini, dolci. Tre i punti vendita, due i laboratori di produzione, un’impresa a conduzione familiare gestita anche dal figlio di Bruno, Giacomo, insieme a sua moglie, la signora Adriana.

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