CONCRETE POTTERY STUDIO, L’IDEA GREEN DI BONSAI AUTOCTONI IN ARGILLA AUTOPRODOTTA

L’AQUILA – L’abilità artigianale di lavorare la terracotta e una grande passione per madre natura, una mescolanza di vocazioni che ha dato vita al Concrete Pottery Studio. Un laboratorio artigianale casalingo di opere d’arte “green” fondato dagli aquilani Angelo Santucci ed Emiliano Sebastiani, entrambi grafici e web designer di professione, accomunati da un motto che sintetizza perfettamente il loro operato artigianale: “Dalla Terra, con la Terra, per la Terra”.
Un mondo fatto di elementi naturali, argilla autoprodotta, creta, piante grasse e bonsai di alberi autoctoni, passione e creatività, orto sinergico e riciclo, rispetto per la natura e tanto altro.
“Siamo principalmente hobbisti ma ci piacerebbe in futuro trasformare la nostra attività in un lavoro ma non è certo un periodo facile per il mondo dell’artigianato in generale”, raccontano a Virtù Quotidiane Angelo ed Emiliano, amici da una vita con la stessa passione per l’ecologia, l’artigianato, l’ambientalismo e il verde, in particolare le piante grasse, o succulente che dir si voglia.
Declinate per varietà, forme, colori e un fascino straordinario tanto da essere considerate veri e propri oggetti da collezione, le piante grasse sono le regine indiscusse delle creazioni firmate Concrete Pottery Studio, vasi “handmade” di creta intrisi di inventiva e armonia che, come ogni cornice per il suo quadro, valorizzano ogni creatura con il risultato di oggetti esclusivi di grande bellezza.
Le cactacee non sono le uniche protagoniste, con alberi autoctoni il laboratorio artigianale realizza anche bonsai, piccoli alberi in vaso per intenderci, “abeti, aceri, pini, querce, si prestano particolarmente a diventare bonsai, anche se – spiega Emiliano – i tempi di realizzazione sono molto lunghi. Un valore profondo se pensiamo che un bonsai, anche centenario, può essere tramandato”.
“Abbinare il vaso giusto alla pianta giusta, venuta fuori magari da un germoglio in coltura, per noi è una vera e propria forma d’arte, qualcosa di naturale e bello da osservare e custodire”. C’è dietro tutta una filosofia alle parole degli artigiani, e soprattutto a quello che fanno, sul senso della bellezza che appartiene alle cose semplici, naturali, ecologiche, lontane anni luce dalle cineserie e dal plasticume in commercio nella grande distribuzione.
Il nome dello studio artigiano “Concrete” richiama al senso di concretezza della terra anche se in realtà “significa cemento perché è da quello che siamo partiti mentre oggi lavoriamo anche la nostra argilla autoprodotta” svela Angelo, che parla di tutto il procedimento, dalla terra appunto, quella raccolta nel letto del fiume Mavone, nei pressi di Colledara, nel teramano. “Un procedimento lungo e sostenibile che richiede tempo, l’argilla deve essere filtrata e idratata fino a diventare lavorabile per poi arrivare alla cottura”.
Oltre alle mani, sono diversi gli utensili utilizzati per modellare le fantasiose creazioni, cacciaviti, scalpelli, sul tavolo anche gli aculei dell’istrice “trovati a terra naturalmente e ottimi per lavorare la creta”.
I due “greenartist” condividono, in diverse zone della città, anche alcuni orti sinergici, un tipo di coltivazione in linea con i delicati equilibri che esistono in natura. L’agricoltura sinergica si basa sul presupposto, confermato anche dalla scienza, che in natura tutto ha sempre funzionato alla perfezione senza la presenza dell’uomo.
Inoltre, titolari dell’associazione Aepi (Autocostruzione Ecologia Permacultura Insieme), Angelo ed Emiliano si stanno occupando della costruzione di una casa ecologica in legno e paglia, ad altissima tenuta termica, come quelle realizzate nel dopo sisma a Eva, l’eco villaggio autocostruito di Pescomaggiore (L’Aquila).
LE FOTO
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.