Cronaca 05 Gen 2022 09:03

CRISTINA CASELLI, A ROCCA DI MEZZO IL “SOGNO NEL CASSETTO” DELLA FATTORIA

cristina caselli

ROCCA DI MEZZO – “Questo è il famoso ‘sogno nel cassetto’: tutti ne hanno uno e noi abbiamo avuto l’incoscienza di tirarlo fuori e realizzarlo. Se mi fossi messa a tavolino a fare un progetto, probabilmente non avrei mai iniziato. Ci dev’essere un briciolo di pazzia, di incoscienza… Né mio marito né io avevamo idea di come condurre un’azienda agricola, di come allevare animali. Sono venuta io in avanscoperta, perché uno dei due doveva continuare a lavorare. Sono stata accolta con sospetto, con diffidenza. Poi, però, le cose sono migliorate. Ho conosciuto persone che mi hanno guidato, che sono diventate dei punti di riferimento. Questo è bellissimo. L’idea della fattoria didattica, poi, nasce dal desiderio di condividere quello che facciamo. Quando prendo una gallina e la faccio toccare al bambino, rimane elettrizzato: ci può stare pure un elefante, ma la gallina è quella che incuriosisce di più!”.

Cristina Caselli, 61 anni di Roma, titolare di In Fattoria a Rocca di Mezzo (L’Aquila), si è raccontata ai ricercatori dell’Università dell’Aquila nell’ambito del progetto “Almeno seicento metri sopra al mare: la montagna abruzzese. Uno sguardo sul Sirente-Velino”.

“Ho sempre frequentato l’Abruzzo, soprattutto per la montagna, con il Cai, e poi come villeggiante alle Rocche. Per la tesi di laurea in Storia dell’Arte ho scelto come tema la scultura romanica abruzzese. Roma mi stava sempre più stretta, la quotidianità mi soffocava, pur essendo romana da sette generazioni! Stessa cosa per mio marito”.

“Abbiamo iniziato con la fattoria nel 2001. Sulla carta, però, perché per chi vuole iniziare un’attività le pastoie burocratiche sono tante, sono un macigno. Solo per iniziare, abbiamo impiegato 4 anni. Se mi guardo indietro, in questi venti anni, posso dire che i risultati ci sono”.

“Eravamo completamente isolati”, ricorda, “senza luce, senza energia elettrica, nulla e soprattutto con pochissime conoscenze. L’ignoranza è stato il mio limite ma nello stesso tempo la mia forza: non conoscere assolutamente nulla mi ha permesso di imparare con molta umiltà, mi sono messa a studiare e soprattutto a chiedere e richiedere a chi ne sapeva più di me. E ora, eccoci qua. Non che sia una passeggiata perché è molto impegnativo e i problemi ci sono, però fai qualcosa che ti piace. La mattina non vedo l’ora di alzarmi! Negli ultimi anni anche mia figlia ci ha seguiti: lei è insegnante di equitazione”.

Il progetto di ricerca “Almeno seicento metri sopra al mare: la montagna abruzzese. Uno sguardo sul Sirente-Velino” del Laboratorio Cartolab del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila in convenzione con la sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia, è stato realizzato, tra il 2020 e il 2021, con gli allievi del secondo anno del Corso di Reportage audiovisivo.


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