ENOTURISMO IN ABRUZZO, LA CORSA A OSTACOLI PER PRENOTARE UN TOUR IN CANTINA

PESCARA – Pagine per la prenotazione di una visita operative, ma senza alcuna indicazione sul servizio offerto. Link appositi per “prenotare la tua visita” che rimandano a pagine in costruzione. Schermate in home page che pubblicizzano eventi vecchi anche di mesi. Poi c’è chi si limita ad indicare numeri di telefono o indirizzi mail a cui rivolgersi per ottenere informazioni sull’esperienza. E altre cantine, anche di dimensioni produttive importanti, che non ne fanno minimamente cenno. Telefonate in azienda per richiedere informazioni e provare a prenotare un tour, che si concludono con un “le faremo sapere” che non arriva mai.
Prenotare una visita in cantina in una delle realtà vinicole abruzzesi è impresa ardua.
Nonostante non si faccia altro che parlare di enoturismo e nonostante l’Abruzzo enologico abbia moltissimo da offrire per qualità dei vini prodotti, ma pure per la bellezza delle cantine, sempre più appetibili in termini di design, sono davvero pochissime le aziende che offrono la possibilità di entrare da vicino a scoprire vigne e bottaie e assaggiare qualche referenza, guidati direttamente dai vignaioli. Coloro che lo fanno, spesso non sanno comunicarlo, né lo rendono visibile sui loro siti.
Un handicap che scoraggia anche i più appassionati, che dopo qualche clic tra un sito e un altro, senza riuscire a trovare informazioni esaustive e complete, desistono. Occasioni perse per promuovere l’immagine dell’Abruzzo, far innamorare ancora di più i winelovers del territorio, ma pure di fare qualche incasso con visite a pagamento.
In Abruzzo infatti c’è ancora chi non concede una visita perché “non posso stappare due bottiglie se poi non vengono consumate!” oppure pubblicizza la possibilità di visitare sempre e comunque l’azienda, salvo poi limitare questa eventualità a gruppi numerosi o ai giorni feriali. Chi neanche prende in considerazione l’ipotesi di accogliere visitatori e chi esagera coi prezzi.
Ad onor di cronaca e – aggiungiamo – per fortuna, ci sono i casi in cui tutto è molto chiaro: è possibile scegliere tra diverse tipologie di visita; i tour sono ben rappresentati con foto e descrizioni esaustive e l’acquisto è persino possibile direttamente dal sito. Una procedura semplice, che rappresenta la normalità in altre regioni vinicole italiane e straniere, ma che qui, ahinoi, sembra essere invece qualche sporadica realtà.
Esiste anche un’app, Percorsi, creata dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che ha lo scopo di raggruppare insieme le esperienze enoturistiche offerte dalle cantine abruzzesi. All’interno ci sono circa una settantina di esperienze, che vanno dalle classiche visite con degustazione, allo yoga in vigna, l’acquagym con vista sui filari, ai picnic, alle pedalate.
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