FERELLA, DAL 1968 LA BOUTIQUE DELLA CARTOLERIA CON IL NUOVO BRAND “L’AQUILA MONUMENTS”

L’AQUILA – Nel 1968 il negozio ai piedi di piazza Duomo, aperto al civico 36 dal signor Giacomo Ferella, vendeva solamente piccole cose, come le carte per confezionare gli alimenti e imballare prodotti, destinate alle botteghe artigiane del centro storico dell’Aquila.
In più di mezzo secolo di attività, svolta ininterrottamente da allora, la Cartoleria Ferella è diventata una vera e propria “boutique” della scrittura e delle arti grafiche, grazie alla vendita di articoli e strumenti di pregio, esclusivi, addirittura unici, come il mappamondo che si muove e gira con la sola forza di gravità, un oggetto in “moto perpetuo” incredibilmente affascinante, raffinato e di gran classe, di cui la cartoleria aquilana è l’unico rivenditore in tutto il territorio nazionale.
Dopo cinque anni dall’apertura, nel 1973, quando il centro storico cittadino brulicava di nuove attività, per lo più studi professionali di ingegneria e architettura, Giacomo e sua moglie Anna Pasqua, decidono di allargare l’offerta alla cancelleria con la vendita di articoli tecnici e da disegno.
“Qualche anno più tardi – racconta a Virtù Quotidiane il figlio Fabio Ferella, oggi alla guida della cartoleria insieme al fratello Francesco – i miei genitori decidono di intraprendere la via del regalo, proponendo penne e stilografiche delle marche più prestigiose, ampliando sempre di più il mercato. Seguirono poi gli articoli di pelletteria: chi non ricorda la borsa di cuoio porta documenti, uno status symbol dei professionisti aquilani, e non solo, anni Ottanta. E poi l’oggettistica, sempre ricercata e di stile”.
Dopo il terremoto del 2009, la cartoleria Ferella ha trasferito l’attività nel negozio di via Madonna di Pettino, dove è possibile trovare davvero di tutto in oltre trecento metri quadri di superficie, penne e stilografiche, inchiostri e tempere, carte pregiate e lavorate a mano, papiri, pelletteria, cancelleria di ogni tipo, articoli da regalo, oggetti di design e da collezione di altissimo livello, come le riproduzioni nautiche d’epoca, velieri richiestissimi da tutta Italia.
Ferella ha anche vinto il Premio Cultura d’Impresa Big Buyer 2018 nell’ambito della fiera europea specializzata nel settore della cartoleria che riunisce ogni anno a Bologna le eccellenze della categoria.
I marchi delle merci sono italiani e internazionali, riconosciuti a livello planetario per la qualità della fattura, “in negozio – puntualizza Fabio – non ci sono cineserie che entrerebbero in contrasto con la natura della nostra cartoleria. Dietro alle merci esposte c’è un grande lavoro di ricerca, per me è una passione”.
La forza risiede nella clientela trasversale, “che da noi trova prodotti introvabili altrove. Ultimamente – rivela il titolare – ci hanno chiamato da diverse parti d’Italia per fare acquisti, anche dal mondo dello spettacolo, ma la cosa straordinaria è che non abbiamo un sito di e-commerce. A parte i social, probabilmente a funzionare è il passaparola frutto della nostra esperienza”.
Un lavoro fatto di ricerca, oltre ai brand più noti infatti, tra i fornitori ci sono anche artigiani particolari, come, tra gli altri, Renato Cortese, pellettiere napoletano, e Paola Facchini, artigiana fiorentina, fino a Ulturale, l’alta sartoria napoletana in fatto di cravatte su misura che ha brevettato di recente Vattin, la prima cravatta con mascherina incorporata, in vendita presso Ferella. In arrivo anche una pochette per sterilizzare piccole cose in modo istantaneo.
La cartoleria ha lanciato sul mercato anche il marchio aquilano L’Aquila Monuments, nato da un’idea di Francesco che si occupa dei disegni e della grafica “perché ci auguriamo che L’Aquila, con tutte le sue potenzialità – spiega – diventi un brand”.
Della linea fanno parte Perpetua, la matita in grafite riciclata che non si rompe, scrive anche senza punta ma si può temperare, dura quanto dieci matite, colorata con i colori della città e la grafica della Basilica di Collemaggio. Ci sono poi Lastword, il segnalibro che segna anche l’ultimo rigo della pagina e Ecowoody, un piccolo cubo di legno decorato con la serigrafia del rosone di Collemaggio, al cui interno è possibile coltivare semi di girasole, o altri, già messi a dimora nella terra disidratata.
Prossimamente la cartoleria torna in centro ma con una vetrina speciale ancora top secret, dice entusiasta Fabio. Del resto lo spirito che anima l’imprenditore è quello che recita una frase di Buccio di Ranallo riportata, non a caso, in una delle confezioni di L’Aquila Monuments: “Gridaro tutti insieme la città facciamo bella, che nulla nello regame possa confrontarsi ad essa”.
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