Cronaca 14 Giu 2018 20:26

IL SINDACO MACELLAIO RIPARTE DALLA BRACERIA “TIRINO” NELLA PIAZZA CENTRALE DI CAPESTRANO

IL SINDACO MACELLAIO RIPARTE DALLA BRACERIA “TIRINO” NELLA PIAZZA CENTRALE DI CAPESTRANO

CAPESTRANO – A Capestrano (L’Aquila), il borgo medievale che si affaccia sull’alta Valle del Tirino, tra l’altopiano di Navelli e le propaggini più estreme del massiccio del Gran Sasso, la vita si riappropria poco a poco di tutto quello che il terremoto aveva distrutto nove anni or sono.

Siamo a Piazza Mercato, il cuore pulsante di un territorio che ha dato i natali a San Giovanni da Capestrano, il centro aggregativo della comunità che del celebre Guerriero, rinvenuto negli anni Trenta in una necropoli dell’antica città di Aufinum, ne ha fatto un emblema, un simbolo propiziatorio, di forza e coraggio, gli stessi sentimenti che animavano i guerrieri dell’antico popolo italico dei Vestini.

È qui, nel centro del paese ancora circondato dalle mura medievali, che è in procinto di riaprire, dopo nove anni dal sisma, la storica macelleria “Tirino”, un’attività che venne avviata nei primi anni Cinquanta dal padre dell’attuale sindaco, Antonio D’Alfonso, oggi alle redini dell’azienda agricola di famiglia e del mattatoio ancora inagibile a causa delle scosse.

Ma non è tutto, perché la macelleria Tirino diventa anche una risto-braceria, “un modo per alimentare anche il turismo dei golosi”, spiega a Virtù Quotidiane il sindaco-macellaio che annuncia anche serate a tema con l’amico Diego Lepiscopo, di origine argentina, che si cimenterà nella cottura dell’asado, il piatto tipico del paese sudamericano a base di carne arrosto, anche se le carni sono rigorosamente di allevamenti locali.

“Abbiamo il fiume Tirino, la necropoli archeologica, la storia e il culto di San Giovanni da Capestrano, personaggio europeo, patrono universale dei cappellani militari, il Guerriero”. Tante cose da scoprire che il sindaco elenca una ad una con la speranza che tutto il territorio torni a vivere di turismo, come una volta, perché a livello demografico, dice, si registra un preoccupante decremento della popolazione, una realtà che accomuna molti borghi delle aree interne abruzzesi.

“Dopo tanti anni la socialità della comunità sta tornando di nuovo ad esprimersi intorno alla piazza dove anche le attività commerciali cominciano a riprendere forma”, aggiunge orgoglioso.

A Piazza Mercato, oltre alla macelleria risto-braceria Tirino che riapre nelle prossime settimane, ci sono una gelateria artigianale, un ristorante, una tabaccheria, una sala giochi, una bottega alimentare e anche una parrucchieria e centro estetico.

Gli abitanti di Capestrano si distribuiscono tra le frazioni di Capodacqua, Scarafano, Forca di Penne e San Pelagia, località immerse nel verde in parte del territorio che rientra nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

“La storia ci insegna che nel tempo ci si rialza sempre”, dice ottimista D’Alfonso, e senza dubbio la quantità e la qualità di reperti rinvenuti sotto la necropoli arcaica dell’antica Aufinum di sorprendente interesse, gli danno ragione.


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