Cronaca 05 Gen 2021 07:20

INCERTEZZA E MALCONTENTO TRA GLI ESERCENTI AQUILANI IN VISTA DELLA ZONA GIALLA

INCERTEZZA E MALCONTENTO TRA GLI ESERCENTI AQUILANI IN VISTA DELLA ZONA GIALLA

L’AQUILA – Ancora nessuna certezza per bar e ristoranti che, stando alle anticipazioni del Governo sulle nuove misure di contenimento del virus, dovrebbero poter riaprire il 7 gennaio, ma rimane l’incognita dei colori per ogni regione, anche se il ministro della Salute Roberto Speranza ha già annunciato che l’Abruzzo dopo l’Epifania avrà un allentamento delle restrizioni.

Si prevede quindi la possibilità di apertura fino alle 18, tutti i giorni compresa la domenica, per le attività di ristorazione. Pranzare seduti al ristorante o prendere un caffè al bancone sarà dunque possibile, il servizio d’asporto invece è come sempre attivo fino alle 22, senza limitazioni per l’orario di consegna.

Non è certo facile per i titolari di bar e ristoranti, giù duramente penalizzati, pianificare l’organizzazione dei locali, tra acquisto della merce, reintegro dei dipendenti e spese accessorie.

Manifestano incertezza e scetticismo circa le nuove disposizioni governative, ancora ufficiose, i fratelli Daniele e Andrea Mancini, titolari della Bottiglieria Lo Zio, il locale all’angolo tra Chiassetto Sant’Amico e via della Genca, nei pressi della Fontana Luminosa.

“Nel momento in cui saremo sicuri di poter riaprire probabilmente ci ‘azzarderemo’ a reinvestire nuovamente anche il giorno prima, con i soldi nostri e senza nessun aiuto da parte dello Stato, non ancora arrivato – dice con rammarico Daniele -, ci azzarderemo a ricomprare la merce, ci azzarderemo a richiamare i dipendenti, e ci azzarderemo a riaccendere le celle frigorifere ed i termosifoni. Ci azzarderemo perché per fortuna sappiamo cos’è il rischio, altrimenti la cosa più sensata sarebbe di non riaprire, perché non ci sono le condizioni per farlo!”.

Incerta anche la riapertura dell’Art Cafè di Corso Vittorio Emanuele, la piccola caffetteria di Dario De Michele e Anatolia Nardis.

“Riaprirò quando saremo almeno in zona gialla. Fare l’asporto – ammette Dario -, con la tensione dei controlli e costringere la mia clientela a consumare fuori con temperature aquilane, non ha proprio senso. Per me è fondamentale l’accoglienza, altrimenti avrei aperto un’attività ambulante”.

Il Rigoletto Bistro di via Verdi riapre, anche se solo per due giorni, fanno sapere i titolari ancora disorientati, come del resto tutti gli appartenenti allo stesso settore.


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