Cronaca 20 Apr 2021 07:10

LA BEFFA DI UN RISTORATORE CHE AVEVA APERTO A FINE 2019: 8MILA EURO DI RISTORI E 300MILA DI DANNI

LA BEFFA DI UN RISTORATORE CHE AVEVA APERTO A FINE 2019: 8MILA EURO DI RISTORI E 300MILA DI DANNI

PESCARA – A fronte di un danno da 300 mila euro, un ristorante nuovo di zecca, aperto a novembre 2019, proprio per la mancanza di un fatturato storico alle spalle, ha dovuto contare su un indennizzo quantificato al minimo, che tra le varie tranche dei decreti ristori del governo Conte e del decreto sostegni del governo Draghi ammonta indicativamente a 8 mila euro.

Cristian Summa a Pescara è titolare di due ristoranti. Il primo, la Bottega dei 40, come i coperti pre-Covid, in via delle Caserme ha una storia che dura dal 2003 e che si poggia su un mix di cucina abruzzese e siciliana. Il secondo, in via Mazzini, Cantina e Cucina, di coperti ne potrebbe contare anche 70, sempre senza Covid, e ha fatto il suo debutto appena a novembre 2019.

In pratica con l’esplosione della pandemia da marzo 2020, Cantina e Cucina è riuscito a lavorare appena quattro mesi al suo esordio, più l’estate scorsa, ma da novembre, ad eccezione di qualche settimana in fascia gialla (restrizioni minime, ristoranti aperti a pranzo), è praticamente chiuso.

“Proprio perché si tratta di una NewCo, cioè una nuova società – spiega Summa a Virtù Quotidiane – siamo riusciti a ottenere soltanto i ristori calcolati in regime de minimis. Un controsenso, visto che le nuove società dovrebbero essere supportate tanto quanto le storiche, dal momento che hanno dovuto sostenere investimenti di recente”.

Per Cantina e Cucina il governo ha stanziato un totale di 8 mila euro circa, dei quali 2 mila sono conteggiati nell’ultimissimo decreto Sostegni, già arrivati.

Le spese, anche a locale chiuso, continuano a essere da capogiro, tra i circa 30 mila euro di affitto l’anno e le utenze (luce, gas, acqua, telefono) che anche con la struttura ferma superano i 500 euro al mese, ma basta riaccendere i fuochi solo per qualche giorno per schizzare oltre i 1.300 euro.

A ciò si aggiunge la Tari (la tassa sui rifiuti), la cui prima rata 2021 e il conguaglio 2020 il Comune di Pescara ha deciso di sospendere per le attività commerciali che si sono fermate.

Stessi costi per le utenze, pur in tempo di chiusura per la Bottega dei 40, nella zona storica di Pescara con un affitto di circa 18 mila euro l’anno. In questo caso il danno secondo Summa si aggira sui 200 mila euro.

Le cose non vanno bene neanche in tema di indennizzi. Per il ristorante sono scattati 6.800 euro del Ristori bis, calcolati sulla base del fatturato di aprile 2019.

“Un mese infelice per una città come Pescara – evidenzia Summa – . Aprile non è di certo tra i mesi più attivi per la ristorazione, visto che siamo una città turistica di mare, non di certo come una Venezia”.

Dal Sostegni Summa resta in attesa di circa 5.900 euro, non ancora arrivati.

“Ora siamo al lavoro per ripartire con entrambi i locali – anticipa l’imprenditore – . Il che significa altri costi, di circa 6 mila euro, tra le sanificazioni e gli approvvigionamenti vari. Non vediamo l’ora di tornare a lavorare, ma devono metterci in condizione di farlo e la riapertura solo con gli spazi all’esterno è una grossa limitazione, perché i costi per mantenere le strutture tornano a essere pieni, ma non è lo stesso per la capacità lavorativa. È un continuo rincorrere un punto di pareggio”.


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