Cronaca 14 Ago 2019 19:49

LA NUOVA ERA DEL LUPPOLO IN ABRUZZO PARTE DA UNA DONNA CHE HA REINVENTATO LA “PIANTA DELLA BIRRA”

LA NUOVA ERA DEL LUPPOLO IN ABRUZZO PARTE DA UNA DONNA CHE HA REINVENTATO LA “PIANTA DELLA BIRRA”

ROSETO DEGLI ABRUZZI – Antibatterico, conservante naturale, digestivo, combatte l’insonnia, il mal di testa e alcune forme di gastrite nervosa, il luppolo ha accompagnato la storia di molti popoli nordici per la tradizionale produzione della birra ma per l’azienda agricola biologica Hopera di Roseto degli Abruzzi (Teramo) è l’ingrediente principe di trasformazioni e sperimentazioni innovative in campo alimentare che hanno di fatto aperto “l’era del luppolo” nella regione verde dei parchi.

Un’ambizione cui aspira Antonella Marrone, 38 anni, fondatrice dell’azienda che produce e trasforma il luppolo e che nel nome gioca sulla fusione delle espressioni “era del luppolo” e “opera d’arte” perché il suo luppoleto, sulle colline che dividono le valli del Vomano e del Tordino affacciate sul mare Adriatico, un’opera d’arte lo è davvero, con l’impianto a pergola verticale e le piante lussureggianti alte quasi sette metri, per oltre un ettaro di coltivazione.

L’avventura di Antonella comincia appena due anni fa ma vanta già due premi Oscar Green, il concorso sull’innovazione promosso da Coldiretti Giovani Impresa per premiare l’agricoltura sana e le idee migliori in fatto di tutela e arricchimento del territorio. In azienda infatti il luppolo, utilizzato di solito per produrre la birra, si trasforma in insoliti derivati e creazioni alimentari assolutamente nuove e particolari.

L’Oscar più recente, qualche settimana fa, ha incoronato il salame al luppolo, uno squisito abbinamento tra il gusto erbaceo del luppolo essiccato e la sapidità della carne stagionata, un prodotto senza eguali “messo a punto – racconta Antonella a Virtù Quotidiane – dopo diversi tentativi, visto il sapore deciso e un po’ amarognolo della pianta. Il luppolo ha inoltre proprietà conservanti. Questo consente di abbassare i nitrati utilizzati per la conservazione tradizionale della carne, un aspetto sul quale stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la qualità dell’insaccato”.

Il premio green dello scorso anno invece è andato alla creatività dei biscotti al luppolo e della crema spalmabile di birra, un prelibato accompagnamento per formaggi, andato a ruba in pochissimo tempo, come grissini, salatini e biscotti al luppolo, prodotti esclusivi e di nicchia “che vendiamo a pizzicagnoli e lounge bar” spiega la Marrone che in laboratorio ama sperimentare ricette sempre nuove con il suo ingrediente del cuore.

La composta di birra è aromatizzata con frutta e verdura fresche, zucca, pera, cipolla rossa, gelso bianco, miele e zenzero. Una novità assoluta nel mondo delle composte, diversa dalle solite gelatine e più cremosa delle solite marmellate, squisita.

“Due anni fa ero rimasta a casa, senza lavoro e dalla passione di mio marito per la birra fatta in casa è nata la voglia di fare qualche esperimento con alcune piantine di luppolo che avevamo impiantato. L’idea era soprattutto quella di creare un prodotto made in Abruzzo”, ricorda Antonella che porta avanti l’azienda con grande entusiamo, insieme a suo marito, dividendo le giornate tra il luppoleto e gli impegni di mamma di due bambini.

Così è nato l’impianto del luppolo di Hopera, con la voglia di osare in un campo nuovo e in piena evoluzione con l’avvento dei birrifici artigianali sempre più numerosi. L’impianto è oggi ampliato ulteriormente con la coltivazione di orzo da birra. La maggior parte del luppolo viene essiccato, trasformato in pellet oppure in coni sottovuoto destinati al mercato artigianale della birra. Il resto della spezia così versatile finisce nelle preparazioni dolci e salate di Antonella che adora cucinare. Una capacità che a quanto pare le riesce benissimo.

“Il luppolo – dice – è una pianta che può regalare grandi opportunità di sviluppo anche se ancora poco conosciuta. Con l’avvento dei birrifici artigianali sta prendendo sempre più piede come coltura alternativa. La pianta è infestante ma in realtà richiede molta acqua e cure, io ci credo profondamente, oltre alla passione, per me la coltivazione del luppolo rappresenta un progetto di vita”.

Non a caso è in cantiere la nascita di una cooperativa di produttori, la Luppolo & Co, un modo per inaugurare la nuova frontiera del luppolo d’Abruzzo.


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