La strana coppia Capezzali-Stagni mette in scena Roma tra aneddoti, cinema e ricette
di Giorgia Roca

L’AQUILA – La strana coppia di Ugo Capezzali e Piercesare Stagni si è esibita ieri in uno spettacolo teatral-musicale incentrato sulla città eterna, ospite della Caffetteria da Lorenzo di Civita di Bagno (L’Aquila).
Ideato e scritto da Capezzali, attore, regista e cantautore per passione, e accompagnato dalle immancabili note musicali e cinematografiche dello storico del cinema Stagni, lo spettacolo ha regalato momenti leggeri e di riflessione, tratteggiando le contraddizioni della Capitale.
Il duetto ha catturato lo spettatore stupendolo con aneddotti e sonetti, passando anche per le ricette della tradizione culinaria popolare, e trascinando con stornelli anche l’orecchio più restìo ad una certa romanità.
Perché Roma è capace di generare amore anche a distanza e in qualunque momento. Arriva con le sue meraviglie con la potenza di un ceffone e con altrettanta violenza mostra i suoi profili più aspri, ma senza mai deludere o illudere e rimanendo fedele alla rappresentazione di sé stessa.
Ed ecco che si è parlato del neorealismo pasoliniano, capace di raccontare le periferie attraverso i suoi film Accattone, Mamma Roma, La ricotta e Che cosa sono le nuvole, e di esprimere la necessità di una religione che provenga dallo stomaco e abbia poco di concettuale.
Contrapposto al centro, portato sotto i riflettori dalla celebre filmografia di Federico Fellini e del suo Teatro 5, che con La dolce vita – e la scena cult di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni all’interno della Fontana di Trevi – gli è valso un Premio Oscar e una Palma d’oro al Festival di Cannes.
Capezzali e Stagni hanno evidenziato anche il tipico atteggiamento ironico e dello sberleffo romano, citando i sonetti di Trilussa o ricordando Alberto Sordi ne Il marchese del grillo e, ancora, la strombazzata del clacson de Il sorpasso di Dino Risi nell’ostinata corsa verso la morte negli anni del boom economico.
La strana coppia, infine, non poteva esimersi dal menzionare tra i personaggi più illustri della cultura romana anche Gigi Proietti, che con la città dell’Aquila e il Teatro stabile d’Abruzzo ha un legame tutt’oggi vivo e indimenticato, da quando vi debuttò e, oltre al resto, mise in piedi lo spettacolo A me gli occhi, con l’aggiunta della cortese chiosa please solo in un momento successivo.
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