MOVIDA PESCARA, CONFARTIGIANATO: VIGILANZA PRIVATA MA STOP A DIVIETO DI ASPORTO

PESCARA – Vigilanza privata per far rispettare le regole, ma ripensare completamente all’ordinanza con la quale il sindaco Carlo Masci ha vietato fino al 14 giugno dalle 20 alle 7 la vendita da asporto degli alcolici. È il punto di incontrotra i gestori dei locali della zona di piazza Muzii, il distretto food and beverage più grande d’Abruzzo e il primo cittadino.
Il sindaco e l’assessore al Commercio Alfredo Cremonese hanno incontrato il direttore provinciale di Confartigianato, Fabrizio Vianale, il referente dell’associazione nella zona di piazza Muzii, Mario Palladinetti, titolare di Salsedine, e il portavoce pescarese dell’Italian Hospitality Network (Ihn), Daniele Giannascoli, titolare del White Cliff.
“Garantire la salute pubblica e, al contempo, favorire la ripresa di un settore economico strategico per Pescara, cioè quello della zona di piazza Muzii, distretto food and beverage più importante d’Abruzzo. Nelle scelte c’è bisogno di moderazione e di buonsenso. Deve essere chiaro a tutti che, dopo il lockdown, chi oggi non può ripartire rischia di morire. Ben vengano i controlli e il rispetto delle regole, ma non possono essere gli esercenti a pagare gli errori commessi altri”, afferma Confartigianato Imprese Pescara, promotore dell’incontro.
La soluzione emersa per conciliare l’esigenza del rispetto delle regole ai fini del contenimento del contagio con il rilancio di un settore fino a ora martoriato consiste nella revisione dell’ordinanza di divieto da parte dell’amministrazione comunale e della dotazione, da parte degli esercenti, di un servizio di vigilanza privata.
“È fondamentale trovare un giusto compromesso tra sicurezza ed economia – sottolineano Giannascoli e Palladinetti -. L’asporto, in questo momento, con la drastica riduzione dei posti a sedere è uno dei pochi fattori che ci consentono di sopravvivere. L’ordinanza che vieta l’asporto andrebbe rivista, se non revocata: un’ipotesi su cui ci siamo confrontati con il sindaco è quella di consentire l’asporto solo in plastica, così da individuare facilmente chiunque abbia acquistato alcolici altrove”.
“Quella zona – afferma Vianale – è un fiore all’occhiello della città. E’ turismo, è economia e attrae ogni anno decine di migliaia di persone. Invidiata e conosciuta anche al di fuori dei confini regionali, è uno dei valori aggiunti della nostra città. Non dimentichiamo com’era quell’area in passato e quanto valore ha acquisito dopo la riqualificazione, portata avanti non solo a livello pubblico, ma anche grazie a scelte strategiche degli imprenditori. Non bisogna contrastare quelle attività, ma, al contrario, è necessario fare tutto il possibile perché tornino a vivere. Gli esercenti – aggiunge il direttore di Confartigianato – non possono pagare gli errori fatti da altri. Gli operatori stanno facendo il possibile per garantire la salute pubblica e sono disposti a fare ancora di più. Ciò che serve in questo momento, però, non è mera repressione, bensì una campagna di rilancio di quell’area per far capire che tutto può essere fatto in sicurezza”.
Sugli orari di apertura delle attività, altro tema al centro del dibattito, invece al momento la situazione resta invariata. I locali dovranno chiudere a mezzanotte dalla domenica al giovedì e all’una il venerdì e il sabato.
“Per quanto riguarda gli orari, al momento, in una logica di graduale ritorno alla normalità, siamo disposti ad accettare ancora quelli attuali, ma c’è bisogno di un minimo di tolleranza da parte di chi è preposto a svolgere i controlli – chiariscono Palladinetti e Giannascoli – , per consentire ai clienti di finire di consumare quello che hanno acquistato entro l’orario di chiusura e non vederci più costretti a restituire i soldi, come è già capitato”. (m.p.)
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