PER RISTORANTI APERTURE A SINGHIOZZO NEL NUOVO DECRETO FINO AL 15 GENNAIO

ROMA – Per bar e ristoranti l’anno si apre peggio di come si era chiuso il 2020 e con ogni aspettativa annichilita: gli esercizi di somministrazione dovranno continuare a vivere alla giornata, senza alcuna possibilità di pianificazione.
È quanto prevede il nuovo decreto Covid approvato nella notte che stabilisce le misure in vigore dal 7 al 15 gennaio, contenente restrizioni da zona gialla per soli due giorni – il 7 e l’8, nei quali malgrado tutto c’è chi azzarderà la riapertura – e da zona arancione per il fine settimana del 9 e 10, con bar e ristoranti chiusi in tutta Italia. Con lo spettro che anche i weekend successivi saranno rossi.
Da ricordare che le zone arancioni e rosse danno la possibilità del solo servizio da asporto e domicilio, coi bar che possono restare aperti fino alle ore 18,00, mentre nella zona gialla si può somministrare al bancone e consumare un pranzo al ristorante.
Dal lunedì prossimo riprende la divisione delle regioni per fasce, dunque l’Abruzzo stando agli annunci del ministro della Salute Roberto Speranza e del presidente della Regione Marco Marsilio, dovrebbe trovarsi in zona gialla.
Fino alla metà del mese, insomma, nessuna possibilità di programmazione per i ristoranti, i più penalizzati dalle restrizioni, costretti a chiusure prolungate senza adeguati ristori (quelli annunciati prima di Natale non sono neppure ancora stati erogati).
“Abbiamo a che fare con amministratori che non hanno idea di come funziona il nostro mestiere” è la conclusione di gran parte degli operatori del settore e della filiera agroalimentare.
Sostieni Virtù Quotidiane
Puoi sostenere l'informazione indipendente del nostro giornale donando un contributo libero.
Cliccando su "Donazione" sosterrai gli articoli, gli approfondimenti e le inchieste dei giornalisti e delle giornaliste di Virtù Quotidiane, aiutandoci a raccontare tutti i giorni il territorio e le persone che lo abitano.