Torna “Cellari aperti”, a Castel del Monte sapori autentici, rievocazione e intrattenimento

CASTEL DEL MONTE – Torna la manifestazione “Cellari Aperti” a Castel del Monte (L’Aquila). Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 luglio, dopo ben 5 anni dall’ultima edizione e nel decimo anno dalla prima, il borgo del Gran Sasso aquilano, capitale della transumanza, offre tre giorni tra sapori autentici, rievocazione e intrattenimento.
Nel censimento del 1881 Castel del Monte contava 2416 abitanti e nel censimento del 1901 ne contava 2774; questa popolazione viveva tutta nel centro storico, in case piccole, ricavate una sull’altra nel fitto tessuto urbano che si era andato adattando alla orografia del territorio. Erano case buie, spesso senza finestre e dove a volte la luce entrava attraverso pertugi aperti direttamente tra le pietre di muri senza alcun infisso. Le famiglie, molto numerose, vivevano la quotidianità in condizioni molto precarie e oggi semplicemente inconcepibili. l’arredamento era spicciolo, una cassapanca di legno (“ru cuascebbanche”) per contenere e per ammassare il pane, un tavolo e una piattaia di mattoni contenuta nel muro erano i poveri arredi di quest’umile casa. C’era poi il focolare, il cuore dell’ambiente, per riscaldarsi d’inverno e per cuocere la minestra in un caldaio di rame (“ru cuallare”) o una zuppa in recipienti di terracotta che fossero “pegnate” o “tejene”.
Poi, con l’espansione del borgo fuori dalle mura e il miglioramento delle condizioni igieniche e abitative, queste case furono lentamente abbandonate, dimenticate e relegate a cantine e rimesse (“re cellere”).
La manifestazione Cellari aperti, organizzata dalle associazioni locali con il patrocinio del Comune di Castel del Monte, la partnership dell’Ufficio speciale per la ricostruzione (Usrc), la Camera di Commercio Gran Sasso, WelcomeAq e con media partner Il Capoluogo, ha l’obiettivo di far rivivere le atmosfere, i suoni, le suggestioni di queste antiche abitazioni, riscoprire gli strumenti del lavoro, i mestieri di un tempo passato ma tutt’ora fortemente presente nella memoria locale.
Si vivranno atmosfere rese ancora più magiche dagli scorci e dai silenzi animati del borgo antico con le sue storie, i suoi misteri, le sue superstizioni come quelle legate alla notte delle streghe. Nei “cellere” sarà possibile gustare le tipiche produzioni locali con un percorso enogastronomico che attraversa la cultura culinaria di Castel del Monte fatta dei prodotti poveri della terra e di raffinati presidi Slow food come il pecorino canestrato; passato e presente che si uniscono nelle produzioni artigianali legate agli antichi sapori e a ricette tramandate dalla gente di questo borgo che appartengono alla sua storia e alla sua cultura.
Il tutto verrà animato dagli espositori, dai produttori stessi del territorio, e da tanto intrattenimento.
Due i menù degustazione proposti dalle attività e aziende locali che proporranno i “calcioni” classico e alici e cipolla , pallotte cacio e ova col canestrato di Castel del Monte, i ciafrichigli coi fagioli (una pasta ammassata tipica del luogo), foglie e patate, crosta col marcetto, focaccia con la mortadella d’asino e ferratelle e ricotta.
Il tutto accompagnato dalla birra artigianale Mappapels (azienda produttrice locale) e dai vini dalla cantina Cataldi Madonna, partner esclusivo della manifestazione.
Per informazioni e prenotazioni si può andare sul posto presso il bar La loggia nella piazza di Castel del Monte o chiamare il numero 328-4904949.
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