Cronaca 13 Giu 2023 10:48

Vino, in Abruzzo ok al bloccaggio delle uve Montepulciano e Pecorino

Vino, in Abruzzo ok al bloccaggio delle uve Montepulciano e Pecorino

PESCARA – Il Tavolo Verde voluto dal Consorzio Tutela vini d’Abruzzo con la Regione e le associazioni di categoria, ha dato il via libera all’applicazione dell’articolo 39 (comma 3 e comma 4) della legge 238/2016 per la vendemmia 2023, applicando così il bloccaggio del 20 per cento delle uve classificabili come Doc Montepulciano d’Abruzzo della vendemmia 2023 e del 50 per quelle destinate all’Igt Pecorino.

Si tratta di una misura per la gestione delle produzioni finalizzata a superare gli squilibri congiunturali di mercato e affrontare nel migliore dei modi la prossima vendemmia: in buona sostanza, si produce troppo Montepulciano Doc e questo, per la classica logica della domanda e dell’offerta, finisce per farlo vendere a prezzi non remunerativi. Per questo si impedirà la vendita di un quantitativo di vino prodotto.

Decisione analoga era stata presa nel febbraio scorso, quando però si agì sul vino già prodotto, cioè quello della vendemmia 2022.

“Si avvia finalmente in Abruzzo una gestione reale di quelle che sono le produzioni che ha l’obiettivo di dare il giusto valore ai nostri vini che sono di una qualità eccezionale”, spiega in una nota Emanuele Imprudente vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo. “L’approvazione del Modello Abruzzo che c’è stata l’anno scorso insieme alle attività che si stanno facendo ora sulla gestione delle rese, posizioneranno i nostri vini e la nostra regione a un livello nazionale e internazionale di primissimo ordine. Il nostro Modello Abruzzo è una grossa novità sul panorama enologico nazionale e sarà il punto di forza su cui fondare la grande crescita qualitativa e comunicativa di un prodotto che non è secondo a nessuno”.

“Era assolutamente urgente intervenire con la gestione delle produzioni per superare gli squilibri congiunturali di mercato e per poter affrontare nel migliore dei modi la prossima vendemmia”, spiega il presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi. ”Sono soddisfatto del dialogo e del grande lavoro svolto assieme alla Regione che ci consentono oggi di poter procedere nel ridurre la resa massima per le uve classificabili come Doc Montepulciano d’Abruzzo della vendemmia 2023 e per quelle destinate all’Igt Pecorino. Queste azioni sono volte a consolidare le nostre Denominazioni ed il loro posizionamento sul mercato”

Il Consorzio ha portato avanti un’attenta analisi, elaborata dal comitato tecnico, dell’attuale andamento delle Denominazioni tutelate e dei possibili scenari dei prossimi anni nel mondo del vino, che impongono di intervenire al più presto affinché il rapporto tra domanda e offerta sia più equilibrato. La presenza nelle cantine abruzzesi di significative giacenze di vino a Doc Montepulciano d’Abruzzo, la tendenza alla flessione dei prezzi all’origine, il rallentamento complessivo delle vendite di vini rossi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, l’elevato livello dell’inflazione e dei prezzi dell’energia hanno indotto il CdA del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo a procedere in questa direzione, a partire dalla più? importante denominazione regionale che, da sola, rappresenta circa l’80% della produzione di vini a denominazione di origine rivendicata annualmente in Abruzzo.

Ad oggi con l’applicazione del blocage si potranno rivendicare fino a 120 quintali per ettaro di uva a Montepulciano d’Abruzzo, l’altro 20% rimane necessariamente in cantina. Il vino sottoposto a bloccaggio non potrà essere certificato né venduto fino alla data del 30 giugno 2025. Da questa operazione sono esclusi coloro che producono vino biologico certificato e le aziende verticali.

Il quantitativo “bloccato” ed il supero possono essere però riclassificati, in qualsiasi momento, ad Abruzzo Doc Rosso/Igt/Vino senza Igt/Doc e utilizzato liberamente.

È stata approvata oggi anche la richiesta portata avanti dal Consorzio di attuare il blocage delle uve rivendicate a Igt Pecorino. Considerato lo sbilanciamento tra produzione rivendicata, venduta e/o imbottigliata di Igt Pecorino, per la vendemmia 2023 si stabilisce che la resa di uva per ettaro della Igp/Igt Pecorino è fissata in 170 quintali per ettaro (anziché i 220 previsti da disciplinare) mentre la restante parte pari a 50 quintali per ettaro (differenza tra 220 e 170) non può essere classificata ad IG e deve essere rivendicata/declassata a vino da tavola

“Stiamo lavorando a beneficio dei produttori e di tutto il territorio regionale”, spiega Nicodemi, “questi sistemi di regolamentazione del mercato li stiamo chiedendo da tempo e finalmente potranno essere utilizzati per supportare la filiera e salvaguardare il valore del grande lavoro delle nostre aziende agricole”.


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