Cultura 03 Set 2020 18:09

A “SALOTTO ALFIERI” L’ARTE CONTEMPORANEA DI DANIELE BRECCIA CON “BEFORE EDEN SUPERMARKET”

L’AQUILA – Narra la genesi di una futura esibizione “Before Eden Supermarket”, l’installazione di Daniele Breccia ospitata nelle scuderie di Palazzo Pica Alfieri, gioiello architettonico del centro storico dell’Aquila che fino a domenica prossima, 6 settembre, ospita “Salotto Alfieri”, kermesse culturale che anima l’edificio settecentesco con mostre, degustazioni, incontri con autori e visite guidate.

Breccia porta all’interno del percorso artistico che sta alla base di un progetto espositivo partendo dalle idee, passando per gli schizzi, per finire poi con le prime realizzazioni delle installazioni e lavori ad olio. E in effetti nella ricostruzione di una parte dello studio romano dell’artista, presente addirittura con un modellino di una stanza, sembra di poter trovare l’atmosfera nella quale vengono immaginate le opere.

I disegni sono rapidi, molto schematici, quasi a non voler perdere l’istante creativo. Immagini prese da internet o dai giornali e appese al muro creano un substrato di ispirazioni per opere che solo in parte vediamo realizzate o in fase di realizzazione: non tutte raggiungeranno l’approvazione finale dell’artista. Il percorso di ogni opera è accidentato e non è detto che alla fine, nel passaggio dall’idea alla costruzione materiale, funzioni.

Lightbox pubblicitari sparsi qua e là, che ricordano attualizzandola la serie The New di Jeff Koons, con oggetti che vi sono poggiati semplicemente sopra, come un tavolo preso così com’è da una abitazione borghese, con riviste di arredamento da upper class, libri d’arte contemporanea, e un bicchiere di whisky mezzo pieno accompagnato da una confezione di ansiolitici: forse non tutto fila come dovrebbe.

Accoglie i visitatori un drappo con la stampa di una pubblicità ironica di una banca. Qua e là si intravedono scritte motivazionali prese sempre dall’ambito pubblicitario, come il lightbox con una modella che indossa una collana di perle: la scritta recita “Comfort your soul”, ma basterà il feticcio per confortarla? In un grande dipinto ad olio è rappresentato Wernher von Braun, geniale scienziato tedesco naturalizzato americano, ideatore delle bombe con cui i nazisti distrussero Londra.

A guerra finita, gli americani lo presero e lo portarono negli States, gli ripulirono un po’ l’immagine e lo misero a capo del progetto con cui alla fine dei ’60 l’uomo andrà sulla luna. Una vera e propria redenzione.

Dal male più inimmaginabile ad un passo importante per lo sviluppo dell’umanità. In realtà sul quadro vi è anche attaccata con un tirante la scatola di imballaggio di un televisore: forse che l’immagine da divo hollywoodiano di Von Braun sia troppo stereotipata, troppo finta, troppo commerciale?

Poggiato dall’altro lato della stanza c’è un quadro ad olio ancora più grande dipinto con la consueta perizia: è un frame preso da un video di YouTube del momento in cui i Kennedy atterrano a Dallas. A Jacqueline vengono offerti dei fiori rossi che risaltano sul suo vestito rosa di Chanel e sull’abito grigio del presidente che di lì a poco verrà ucciso. Quel rosso sangue dei fiori sembra quasi una premonizione, il destino che agisce incontrastato.

A poco a poco si inizia a comprendere il senso di Eden Supermarket: un Eden contemporaneo con feticci vari, televisori, imballaggi, pubblicità, immagini prese dai social e dalla televisione e la ricerca della felicità che puoi avere comprando quello che vuoi (Please, Pay, Attention, Please – Nauman).

Nella seconda stanza di Palazzo Pica Alfieri c’è il video “Self-Portrait”: tre minuti di riprese in cui la mano dell’artista sottolinea il suo nome trovato tra le righe di libri di letteratura, sui giornali, su internet, quasi a voler dire che noi siamo fatti anche e soprattutto di quello che leggiamo. La cultura che forma l’uomo.

Nell’ultima stanza c’è l’opera “How deep is your love?”: una specie di fioriera incastrata tra due specchi con ai lati numerosissime immagini prese da rotocalchi, foto e quant’altro. Se ci si avvicina con più scrupolo ci si accorge che le piante e i fiori sono piene di piercing e catene che uniscono le varie specie. Il rimando sessuale e di genere è evidente. In attesa di vedere Eden Supermarket, un’anticipazione che colpisce in maniera diretta e che come al solito nel repertorio di Breccia fa ragionare.


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