DALL’EREMITAGGIO ALL’INCORONAZIONE, GLI ULTIMI ANNI DI CELESTINO V NEL FILM DI CINZIA TH TORRINI E RALPH PALKA PRESENTATO ALL’AUDITORIUM
di Giorgia Roca

L’AQUILA – “Ho affrontato Celestino V non solo per il fascino e il mito abruzzese che rappresenta ma perché ciascuno di noi ha bisogno di spiritualità, e per me la natura è il luogo più adatto dove riesco a trovarla. L’eremita e il suo ricercare nella natura la fonte di tutto è un tema attuale. Il potere, di cui si spoglia, non deve essere un privilegio ma deve essere un servizio per gli altri”.
Cinzia TH Torrini ha presentato così il documentario Celestino V – il Papa fuori dal mondo, di cui firma la regia insieme a Ralph Palka, presentato ieri in un gremito Auditorium del Parco, all’Aquila, dopo l’anteprima nazionale a Pescara e la presentazione in Vaticano il 14 ottobre.
La regista, intervistata insieme a Palka da Angelo De Nicola, ha ribadito l’importanza di istituire una Film commission per la valorizzazione dell’intero territorio e la ripresa socio-economica: “Le regioni ottengono una visibilità importante grazie alle Film commission. Con me si è costituita la Film commission Piemonte durante le riprese della fiction Elisa di Rivombrosa: cinema e televisione sono un appeal pazzesco. Frequento l’Abruzzo dal 2005, da quando ho scoperto Rocca Calascio; ne sono innamorata e mi chiedo perché non si riesca in tal senso. Sarebbe importantissimo perché verrebbero scoperti tanti luoghi”.
Prodotto da Cassiopea Film Production con il sostegno della Fondazione Pescarabruzzo e il contributo della Fondazione Carispaq, il documentario raccoglie i saperi di esperti, storici dell’Archivio del Vaticano, giornalisti, scrittori, appartenenti alla Pontificia Università Gregoriana e alla Fondazione studi celestiniani. Restituisce, dunque, il cammino degli ultimi quattro anni di Pietro da Morrone: dall’eremitaggio alla incoronazione, dalla rinuncia al pontificato al mistero intorno alla causa della sua morte violenta.
L’immagine resa è quella di un uomo sacro, dalla pelle bianca e con gli occhi umidi di lacrime, le stesse che indicano la grazia, che trasforma la Chiesa carnale in Chiesa spirituale. Non soltanto nei suoi centodiciannove giorni di pontificato, ma è nella sua intera esistenza che Celestino V rappresenta un vero e proprio maestro spirituale.
“Questo docufilm volerà, raggiungerà molti cuori perché dall’operazione di bene abbiamo avuto tanto altro bene – ed è questo il messaggio più importante – e poi perché il racconto di Cinzia è una garanzia, la sua straordinaria sensibilità non deluderà le alte aspettative”, ha commentato Ersilia Lancia, assessore al Turismo del Comune dell’Aquila.
“Ringrazio i registi per il regalo che hanno offerto alla nostra comunità con l’ultimo lavoro incentrato sulla figura di Papa Celestino V, prodotto da Cassiopea film e dalla Fondazione Pescarabruzzo, che ha collaborato con la Fondazione Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila, dando vita ad una sinergia. In nome di Celestino V si potrebbe dare luogo ad un discorso corale che unisca tutte le province abruzzesi, per la pace e la ripresa economica delle nostre realtà”, ha rilevato Domenico Taglieri, presidente della Fondazione Carispaq.
“Oltre alla Fondazione Pescarabruzzo e Fondazione Carispaq ci tengo a ringraziare il Comune dell’Aquila e la vicepresidente della Perdonanza Fabrizia Aquilio perché abbiamo realizzato un piccolo corto che verrà riproposto presso il Museo della Perdonanza. Il lavoro autoprodotto è stato svolto in due anni con la speranza di trasformarlo in un film per il cinema”, ha chiosato Cinzia TH Torrini.
L’opera, girata nel Parco nazionale della Majella, all’Aquila e nelle zone interne della provincia, ha visto la partecipazione di numerose professionalità abruzzesi, volute fortemente dai registi stessi.
“Realizzare un film è sempre un lavoro in team di un gruppo di creativi”, ha detto Palka. “Abbiamo ricostruito la storia tramite interviste a personalità più varie, per avere maggiori colori. Ognuno di loro ha dato un bel contributo. Ci siamo concentrati nel ripercorrere gli ultimi quattro anni di vita di Celestino, quelli più drammatici ma non i più importanti perché l’intera vita ha rilievo dal punto di vista territoriale”.
Al termine della serata il pubblico è stato omaggiato di alcune immagini di backstage, essendo questa la prima co-regia di Torrini e Palka. Infine, la Fondazione Carispaq, che ha convintamente sostenuto questo progetto, vorrebbe anche rilanciarlo. Sarà un incipit per un lavoro a favore della citta dell’Aquila, dell’Abruzzo e dell’idea celestiniana.
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