Cantine e vini 09 Mar 2022 19:02

CAMBIANO I DISCIPLINARI: IL VINO REGIONALE TUTTO SOTTO IL MARCHIO “D’ABRUZZO”, MENZIONE “SUPERIORE” E UNA SOLA IGT

PESCARA – Una sola Igt che va a inglobare le otto attualmente esistenti; l’introduzione della menzione Superiore per le Dop d’Abruzzo; 4 appellazioni provinciali per rafforzare le Dop e il marchio “d’Abruzzo” che abbraccerà tutti i vini prodotti in regione.

Sono le principali novità del nuovo disciplinare del vino d’Abruzzo. A presentare quella che all’unanimità è stata definita “svolta epocale” sono stati questa mattina, nella sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della giunta regionale Emanuele Imprudente e il presidente del consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Valentino Di Campli, in una conferenza stampa trasmessa in diretta da Virtù Quotidiane.

Il percorso cominciato nel 2019 si è ufficialmente concluso con l’approvazione da parte del ministero delle Politiche agricole che, attraverso il comitato nazionale dei vini ha approvato all’unanimità la proposta fatta dal consorzio.

“È un momento epocale per la nostra regione e per tutto il mondo enologico abruzzese – ha commentato Imprudente -. Con queste modifiche introduciamo il modello Abruzzo che ci dà la possibilità di promuovere quello stretto legame tra il vino e i territori e di far crescere il valore del nostro vino, che è un prodotto di altissima qualità, ma il cui prezzo, in molti mercati, è sempre troppo basso. È una strategia che ci consente di diversificare la pluralità delle aziende, la biodiversità dei territori, ma viaggiando sotto l’unico Modello Abruzzo”.

Le modifiche introdotte, arrivano a cinquant’anni dalla nascita delle denominazioni e a più di dieci anni dalle ultime novità. Era il 2010, infatti, quando venne introdotto il Cerasuolo d’Abruzzo come vino a sé e venne creata la denominazione Abruzzo doc.

Oggi le modifiche vanno nel segno della semplificazione, riducendo le denominazioni a favore di una comune identità, quella d’Abruzzo, ulteriormente evidenziata attraverso le appellazioni territoriali per province, Colline Teramane che fino a ora è stata riservata esclusivamente al Montepulciano d’Abruzzo Docg, ma che potrà essere applicata a tutti i vini (Montepulciano, Trebbiano, Cerasuolo, Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico), e poi Colline Pescaresi, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti.

È stata introdotta la menzione Superiore per i vini Dop.

Le quattro appellazioni per le 4 doc “d’Abruzzo”, potranno fregiarsi della menzione Superiore e Riserva. Le otto Igt (Colli Aprutini, Colli del Sangro, Colline Frentane, Colline Pescaresi, Colline Teatine, Del Vastese o Histonium, Terre Aquilane e Terre di Chieti) spariscono per diventare l’unica, Terre d’Aruzzo Igt. Ciò significa che un vino che oggi si fregia dell’indicazione Pecorino Terre de L’Aquila Igt, domani diventerà Terre de L’Aquila Pecorino d’Abruzzo Superiore doc e ancora il Montepulciano d’Abruzzo doc diventa Terre de L’Aquila Montepulciano D’Abruzzo Superiore doc; o infine uno Chardonnay Terre di Chieti Igt diventerà Chardonnay Terre d’Abruzzo Igt. Il riconoscimento di Superiore permetterà anche di evidenziare in etichetta il riferimento a territori più piccoli e identitari quali quelli provinciali e, in futuro, ancora più ristretti come i cosiddetti “cru”, le Unità Geografiche Aggiuntive comunali, fino alla singola menzione di “vigna”.

Non verranno invece toccate le Doc (ossia Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo doc, Cerasuolo d’Abruzzo doc, Trebbiano d’Abruzzo doc, Controguerra doc, Villamagna doc, e Ortona doc), le Docg Colline Teramane e Tullum e le sottozone attualmente esitenti, da 15 anni e che riguardano esclusivamente il Montepulciano d’Abruzzo, ovvero Casauria (prossima alla Docg), Terre dei Vestini (anch’essa nel cammino verso la Docg), Teate, Alto Tirino e Terre dei Peligni.

Nella produzione e nella comunicazione si avrà contemporaneamente il riferimento al territorio distintivo con qualità superiore e all’identità d’Abruzzo. “Abbiamo voluto restituire giustizia alle nostre produzioni che già esistono – ha aggiunto Di Campli -. L’attuale sistema necessitava di una riorganizzazione importante. Tutti i vini avranno l’identità d’Abruzzo perché il modo più importante per raccontare il vino è l’etichetta. Queste novità potranno essere rivendicate dai produttori già nella prossima campagna vendemmiale 2022, ma ne vedremo gli effetti nei prossimi anni”.


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