Vinitaly 2023 15 Apr 2023 09:01

CANTINA LA QUERCIA, AL VINITALY DEBUTTANO LE ETICHETTE COI PERSONAGGI DELLA CULTURA POPOLARE ABRUZZESE

Vinitaly2023 Quercia

VERONA – Un Vinitaly di occasioni colte quello appena concluso per la cantina vitivinicola La Quercia di Morro d’Oro (Teramo), che ha voluto rinnovare completamente le etichette della linea base Peladi, composta da Trebbiano, Cerasuolo e Montepulciano d’Abruzzo, e presentarle alla 55esima edizione della manifestazione dedicata al mondo del vino.

Le immagini di “Lu mazzemarille”, il folletto che spaventava i bambini avvolge la bottiglia di Montepulciano; quella de “la mmidia”, cioè l’invidia, è dedicata al Trebbiano, e nel Cerasuolo si trova la strega che disturba il sonno, chiamata “la pantafica”: tutte figure allegoriche tipiche abruzzesi.

“Nonostante gli iniziali timori che qualsiasi grande cambiamento comporta, siamo rimasti molto soddisfatti dello studio minuzioso sulle etichette e dell’interesse raccolto”, ammette Elisabetta Di Berardino a Virtù Quotidiane. Curiosità e buone impressioni per le spiegazioni e i rimandi alla tradizione popolare delle stesse anche da parte del settore commerciale e di distribuzione Horeca, al quale solitamente La Quercia si rivolge.

L’edizione 2023 di Vinitaly ha raggiunto numeri da capogiro in termini di presenze, e in tanti hanno dimostrato un interesse concreto verso l’azienda teramana, che da 20 anni prende parte all’evento: “Raramente come quest’anno ci è capitato di portare a casa ordini effettuati da nuovi clienti, soprattutto dalla Campania, dalla Lombardia e dal Friuli Venezia Giulia”, spiega Elisabetta Di Berardino.

A condurre l’azienda dal 2000, insieme a Di Berardino ci sono i soci Antonio Lamona, Fabio Pedicone e Luca Moretti, convinti nel riconoscere al Vinitaly di quest’anno una marcia in più, dovuta anche da un maggior numero di importatori esteri rispetto agli scorsi anni.

Il consumatore finale è stato conquistato dalle linee La Quercia – Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano Superiore – e Primamadre – Montepulciano d’Abruzzo doc affinato in legno, Docg non Rserva e Cerasuolo Superiore – oltre a Peladi, per chi vuole bere un buon vino ma di più facile comprensione. Mentre gli intenditori continuano a preferire la linea Mastrobono Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg Riserva, trovandovi un vino per accompagnare non un semplice pasto ma una serata conviviale.

Dalla qualità delle coltivazioni all’eccellenza delle produzioni, passando per l’estetica, nulla è lasciato al caso, e infatti anche il profilo grafico delle etichette di ciascuna linea riconduce al forte legame cha l’azienda sente con il territorio.

Nello specifico, l’immagine della linea storica La Quercia è ripresa da quella dell’azienda agricola risalente alla fine degli anni 60; quella di Primamadre indica sia l’albero primo – la quercia, appunto – secondo gli antichi Greci, sia la pratica benaugurante di portare in tasca un pezzettino della sua corteccia da parte dei soldati in tempi di guerra. Si prosegue con l’etichetta di Mastrobono che omaggia Mastro Melchiorre Bono, scalpellino di Atri che nel Cinquecento ha abbellito molti dei portali di abitazioni e chiese della zona. Infine, l’esclamazione tradizionale “Oh, santa pupa di pezza” e il ballo della pupa hanno ispirato la grafica disegnata dal pittore teramano Fabrizio Sannicandro per la omonima linea Santa Pupa.

LE FOTO

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                                                                                                                                                  pubbliredazionale


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