Vinitaly 2023 08 Apr 2023 10:02

SAN LORENZO VINI AL VINITALY 2023 CON UNA MAGNUM DI DON GUIDO RISERVA DEL FONDATORE

SAN LORENZO VINI AL VINITALY 2023 CON UNA MAGNUM DI DON GUIDO RISERVA DEL FONDATORE

VERONA – Il ritorno degli asiatici dopo la pandemia, approcciati alla fiera con un’attenzione ancora più marcata per il vino italiano e un interesse crescente nei confronti dell’Abruzzo. È un bilancio positivo quello tracciato da Gianluca Galasso, proprietario insieme al fratello Fabrizio di San Lorenzo Vini, azienda vinicola di Castilenti (Teramo) con una storia che inizia nel 1890.

Il salone internazionale del vino, come sempre ospitato da Verona Fiere e che si è chiuso mercoledì, ha convinto i produttori, rientrati soddisfatti da una 4 giorni oltre le aspettative.

“Abbiamo sempre detto che il Prowein di Dusseldorf era un appuntamento superiore rispetto al Vinitaly, e invece quest’anno c’è stato il contrappasso – ammette Galasso – con moltissimi stranieri, specie dall’Oriente, tra Singapore, Cina e Vietnam, contenti di ritrovare il vino italiano”.

Durante l’appuntamento fieristico la famiglia di San Lorenzo Vini ha presentato ufficialmente l’ultimo progetto, la Riserva del Fondatore 2015, intitolata a Don Guido (nonno di Gianluca e Fabrizio), in versione magnum.

“È un Montepulciano selezione a mano, che fa due mesi di appassimento sui graticci, cinque anni di tonneau e due in bottiglia. È un vino importante, con un’acidità spinta, piacevole in bocca. Una bottiglia iconica, da grande invecchiamento. Abbiamo ritenuto il formato magnum l’unico che potesse garantire un lungo affinamento. La abbiamo presentata al mercato sette anni dopo la vendemmia, ma ha avanti a sé almeno altri 20-30 anni”.

Il Vinitaly appena concluso è stato anche quello che ha puntato i riflettori sul Pecorino, con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che ha dedicato al vitigno a bacca bianca una verticale.

“Noi siamo stati tra i primi a reimpiantare il pecorino nel 2000 e abbiamo annate che risalgono anche al 2004. Abbiamo fatto assaggiare ai nostri clienti annate del 2010 e del 2017 proprio per far capire la preziosità di questo vino – dice ancora Galasso -. È un vino che può affinare in bottiglia, dando soddisfazioni incredibili”.

Al fianco di queste uve, San Lorenzo non tralascia il Trebbiano , “un grande vitigno su cui abbiamo in progetto, non appena verranno approvati i nuovi disciplinari, di lavorare su un Trebbiano Superiore Colline Teramane”.

Non solo nuovi prodotti per San Lorenzo Vini. La più grande azienda vinicola del teramano con 150 ettari di superficie vitata a Castilenti (Teramo), pronta a riaprire la struttura ai turisti per l’estate e a partecipare a Cantine Aperte, è ormai da tempo impegnata in un piano di sostenibilità, per la riduzione dell’impatto ambientale, che parte dalla vigna e finisce con il packaging.

“Da tre anni abbiamo convertito tutta l’azienda in biologico – spiega il produttore – e stiamo facendo importanti investimenti incentrati sul green, come l’installazione di pannelli fotovoltaici su tutta la cantina, il riutilizzo di acqua reflua della cantina e un sistema di irrigazione a goccia dei vigneti. Poi per il packaging ci avvaliamo solo di fornitori che lavorano sotto certificazioni ambientali”.

Gli studi pedoclimatici fatti in azienda e una buona dotazione di risorse idriche hanno consentito a San Lorenzo di tenere bene alla siccità che ha caratterizzato lo scorso anno, tanto da rendere l’annata 2022 “molto interessante che darà un vino di ottimo livello con una maturazione buona. I nostri impianti sono strutturati con i vitigni internazionali collocati nella vallata e gli autoctoni in altezza. Questo ha anticipato la vendemmia dei precoci, lasciando in tempi normali quella del Montepulciano. Quest’anno staremo a vedere”.

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Vinitaly San Lorenzo

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